Scritto tra il 1802 e il 1803, il sonetto è dedicato alla madrepatria Zacinto (nome greco dell’isola di Zante, parte delle isole Ionie al largo del Peloponneso), cantata dal poeta anche ne Le Grazie, con espressioni e immagini che ritroviamo anche in questo componimento. Celebrata non soltanto come patria natale ma anche come patria ideale, eternata dagli antichi miti greci e dalla poesia omerica, il poeta ne piange la lontananza e profetizza per sé la sventura di un esilio perpetuo […]. Continua a leggere
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Movesi il vecchierel canuto e bianco, di Petrarca
Il sonetto – il sedicesimo del Canzoniere di Petrarca – dispiega un paragone tra un vecchio canuto e il poeta. Continua a leggere
Chiare, fresche e dolci acque, di Petrarca
Questa canzone, inserita al centoventiseiesimo posto tra i 366 testi della raccolta petrarchesca, riassume le principali tematiche e caratteristiche stilistiche del Canzoniere. La bellezza dei luoghi fa tutt’uno con la fascinazione di Laura […] Continua a leggere
I Sepolcri, di Ugo Foscolo
All’ombra de’ cipressi e dentro l’urne | confortate di pianto è forse il sonno | della morte men duro? Scritti da Ugo Foscolo nel 1806 e pubblicati nella primavera del 1807 dalla tipografia di Niccolò Bettoni, a Brescia, i Sepolcri furono composti a seguito di una conversazione avuta con Ippolito Pindemonte nel salotto veneziano di … Continua a leggere